Già a partire dal primo mese di gravidanza, il corpo si trasforma: i lineamenti si addolciscono, il seno si ingrossa, la pelle è più bella. Ma soprattutto, quel piccolo ‘fagiolino’ di pochi millimetri comincia a poco a poco a crescere, facendo aumentare sempre più la pancia della mamma, fino a farla diventare un pancione. Vediamo allora come cambia il corpo nel corso dei nove mesi e come mantenersi splendide fino al parto.
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Il primo mese
Oltre al mancato appuntamento con le mestruazioni, quali sono i primi sintomi di una gravidanza in corso? A volte si avverte un’insolita stanchezza, ma anche nausea, aumento della salivazione e alterazione dei sapori. Questi lievi disturbi sono la normale risposta dell’organismo al mutato equilibrio ormonale e alla nuova vita che si sta formando. Quando l’uovo fecondato si annida nell’utero alcune delle sue cellule entrano nel sistema circolatorio della donna. Poiché la metà del patrimonio genetico dell’embrione deriva dal padre, il sistema immunitario materno riconosce la presenza di cellule "estranee". Per questo motivo deve mettere in atto un delicato processo di adattamento che spiega perfettamente gli "strani" malesseri della futura mamma. Nei primi mesi il corpo non subisce trasformazioni evidenti, però sin dall’inizio le forme si arrotondano, il seno appare più turgido e il viso è più bello, poiché le variazioni ormonali aumentano la vascolarizzazione, regalando una pelle più idratata e un colorito più roseo. Infatti, l'aumento dell’idratazione e dell’irrorazione sanguigna che coinvolgono l’intero organismo materno fin dalle prime settimane di gravidanza rendono gli occhi più lucidi e luminosi.
Il secondo mese
Si intravedono le prime modificazioni del corpo. Cambia l’equilibrio ormonale e l’organismo materno "lavora" di più per preparare un ambiente adatto ad accogliere il bambino e ad assecondarne lo sviluppo. Ora il seno è più voluminoso e sensibile. Alcune donne cominciano già ad avvertire una sensazione di tensione e si accorgono che l’areola mammaria e il capezzolo appaiono leggermente più scuri. È l’avvio di un processo di trasformazione che nell’arco dei nove mesi preparerà il seno al delicato compito dell’allattamento.
Un altro fenomeno di origine ormonale che può manifestarsi nel secondo mese di gravidanza è la produzione di una quantità eccessiva di saliva (ipersalivazione o ptialismo), associata a difficoltà di deglutizione. È un effetto del progesterone, che agisce sulle ghiandole salivari e sui muscoli che controllano la deglutizione. Sgranocchiare un biscotto secco o un cracker dovrebbe essere sufficiente a tenere il fastidio sotto controllo.
E ancora, l’effetto degli ormoni può favorire una congestione delle mucose nasali e una maggiore facilità di sanguinamento del naso. Una goccia di lanolina nelle narici alla sera prima di dormire impedisce alle secrezioni di seccarsi e previene il disturbo.
La pancia non è ancora visibile, anche se l’utero sta iniziando ad aumentare di volume e di consistenza per effetto della "tempesta" ormonale in atto. In questa fase è possibile avvertire sonnolenza, affaticamento e difficoltà di concentrazione: chiari avvertimenti che ricordano alla futura mamma che dovrebbe cominciare a riguardarsi di più. E ci sono anche importanti risvolti psicologici: l’umore può risentire dei grandi mutamenti fisici. Se la gravidanza era da tempo programmata e desiderata, la donna vive un vero e proprio "stato di grazia". Ma è anche del tutto normale sentirsi più instabili, irritabili, ansiose.
Infine, il secondo mese è il momento giusto per iniziare una vera e propria ‘campagna’ anti-smagliature, che potrebbero comparire più avanti, nel corso della gravidanza, su addome, fianchi, cosce. Per prevenire questo piccolo problema ( che è unicamente di natura estetica, vale la pena sottilinearlo!) il consiglio è trattare la pelle con abbondanti dosi di idratante, ricorrendo a emulsioni od olii.
Il terzo mese
Avvicinandosi la fine del primo trimestre, gli eventuali piccoli disturbi degli inizi tendono, come per incanto, a scomparire. Segno che tutto procede bene e che l’organismo materno si sta abituando a ospitare una nuova vita che cresce. E si prepara ad affrontare le prossime, grandi trasformazioni. Il corpo si modifica in modo via via più marcato: a questo punto, la donna può aver acquistato anche uno o due chili, distribuiti soprattutto sui glutei e sul seno. In qualche raro caso accade invece che la donna perda un po’ di peso perché, avendo sofferto parecchio di nausee, si è alimentata meno del solito.
Il seno si gonfia in modo evidente e si prepara all’allattamento. L’areola mammaria e i capezzoli si scuriscono in modo deciso, le vene superficiali cominciano ad affiorare per il maggior afflusso di sangue e si sviluppano i dotti galattofori, i canalini attraverso cui il latte scorrerà e verrà convogliato all’esterno.
Il punto vita aumenta di qualche centimetro e l’addome accenna ad "arrotondarsi". La muscolatura dell’utero comincia a irrobustirsi e a rilassarsi, l’articolazione del bacino si allenta e diviene più flessibile in previsione della "lievitazione" del pancione e del parto.Tuttavia, poiché l’utero è più voluminoso e inizia a esercitare una certa pressione sulla vescica, è normale avvertire uno stimolo a fare pipì più frequente del solito.
Inoltre, gli ormoni della gravidanza agiscono sulla pelle della donna, che appare più morbida e luminosa, ma al tempo stesso diviene più vulnerabile ai raggi del sole. In questo periodo, in pratica, un’esposizione anche breve può innescare una produzione ‘disordinata’ di melanina, a sua volta causa della formazione di macchioline ambrate su viso e decollété. Il consiglio, quindi, è prendere il sole con estrema cautela, progressivamente e solo dopo aver spalmato le zone esposte con adeguate creme protettive, perché una scottatura potrebbe favorire la formazione di macchie più estese e persistenti, il cosiddetto cloasma gravidico.
Chi, in particolare, taglia il traguardo del terzo mese in corrispondenza della stagione calda può lamentare problemi di disidratazione. A monte, la minore capacità di autoregolazione della temperatura corporea e della sudorazione tipica della gravidanza. Il consiglio è, quindi, bere molta acqua o spremute di frutta, meglio se fatte in casa e senza zucchero.
Settimo mese
Ottavo mese
Siamo agli sgoccioli, il piccolo è quasi pronto a nascere. Lo spazio nel pancione comincia a scarseggiare, i suoi movimenti sono limitati e la futura mamma li percepisce con chiarezza.
Nel corso dell’ottavo mese, il piccolo accumula le sue prime riserve di grasso, cresce più velocemente e così pure il pancione della futura mamma. È possibile che compaia qualche doloretto qua e là, dovuto soprattutto alla postura e al peso che aumenta.
Intorno alla trentesima settimana, è probabile, se non l’avesse già fatta, che il feto effettui la capriola, cioè che si rivolga con la testa verso il bacino della mamma, per essere pronto a uscire al momento del parto. Un cambiamento non facile da percepire, anche se accompagnato da ‘indizi’ quali la pressione e i movimenti della testa in corrispondenza della parte più bassa dell’addome. Non è detto però che la capriola avvenga entro l’ottavo mese. A volte il bambino la rimanda fino alle ultime settimane.
Nono mese
I segni dell’approssimarsi del parto sono evidenti sul corpo della futura mamma già tre o quattro settimane prima del termine della gravidanza, quando il bambino comincia a scendere lungo il bacino materno, la pancia si abbassa visibilmente e la mamma avverte la testa del piccolo che preme sul bacino.
Il nono mese per la mamma è un turbine di emozioni: la gioia si mescola all’impazienza e a un po’ d’ansia per l’imminente nascita del suo bimbo. Per questo negli ultimi giorni, i cambiamenti d’umore si fanno repentini: un giorno la futura mamma è allegra, il giorno dopo più tesa. Su tutto prevale il desiderio di distaccarsi dagli impegni della vita quotidiana e ritirarsi nel proprio nido, in un ambiente familiare e accogliente.
Le lievi contrazioni sporadiche, spesso presenti all’inizio del terzo trimestre, si fanno sempre più frequenti. Segno che le fibre muscolari dell’utero si preparano al lavoro che svolgeranno durante il travaglio.
Spesso nelle primipare il collo dell’utero comincia ad accorciarsi e a dilatarsi leggermente già diversi giorni prima del parto. Questa trasformazione può essere accompagnata da piccole perdite ematiche e dall’espulsione del tappo di muco che durante la gravidanza ha ‘sigillato’ saldamente la cervice uterina.